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SU DI LUI

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TOMASO KEMENY - Vicepresidente della casa della Poesia di Milano e fondatore del Mitomodernismo, poeta, scrittore, critico letterario.

“Ritengo che Raffaele Nobile sia indimenticabile sia come esecutore di brani musicali per violino che come memoria dei canti popolari lombardi che faceva tornare in vita con le sue performances. Credo che nessuno più di lui meriti di essere ricordato anche con l’intitolazione di una via cittadina".

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RICCARDO TAMMARO  Presidente e fondatore di Milano Policroma - Responsabile Cultura della Consulta Periferie di Milano

“Parlare di Raffaele Nobile significa parlare di una personalità poliedrica, dotata di grande cultura, che ha saputo cogliere il meglio delle sue competenze per formare e informare in maniera ludica su un grande tema come la storia del nostro territorio.

Ha infatti saputo unire la sua capacità musicale, messa al servizio dei suoi studi sulle musiche antiche, con l’interesse per la storia dei secoli passati, giungendo a una sintesi tra parole e musica che meglio di ogni altra ha reso presente l’atmosfera di un tempo remoto, facendolo rivivere nel tempo attuale.

Un ricercatore raffinato, un ottimo musicista: ma, prima di tutto, un uomo di grande simpatia, competenza e umiltà.”

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GINO BANTERLA - Giornalista professionista, scrittore, saggista in campo storico-archeologico e artistico, portavoce Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, Capo Ufficio Stampa al Piccolo Teatro

"Fu nel 1984, in occasione della realizzazione di quattro dischi dedicate alla musica tradizionali e i canti dell’Oltrepò, della Lomellina e del Pavese, che incontrai per la prima volta Raffaele. Lo andai a trovare per un primo incontro e per concordare eventualmente la sua collaborazione per la realizzazione dei dischi. Ci mostrò una grande quantità di nastri magnetici registrati, poi, inseritone uno nel vecchio magnetofono, ci fece ascoltare alcuni brani. Improvvisamente, al suono travolgente del piffero di Cegni e della fisarmonica, Raffaele si mise a danzare ritmando con le mani. Danzava ispirato alla dolcezza di quelle struggenti melodie, quasi fossimo ad una festa di paese. Mi stupì quella spontanea gioiosa reazione. Più tardi compresi che essa scaturiva da un’innata predisposizione all’armonia e ai ritmi musicali. Aveva, come si suole dire, la musica nel sangue. L’accordo con lui fu preso in un secondo incontro. Ci fornì le registrazioni e la piccola collezione di dischi, distribuiti con il giornale in quattro diverse settimane, andò a ruba. È stato un personaggio unico, fuori dagli schemi e dai circuiti ufficiali della cultura che gli hanno spesso chiuso le porte in faccia. Voghera – ne sono convinto – saprà rendere a Raffaele un concreto omaggio, inteso non come retorico ricordo di una amico che non è più in mezzo a noi, ma come contributo di “umanità” in un periodo di grande disorientamento nel quale sono sempre più assenti le relazioni umane".

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ADRIANO BASSI - Concertista di pianoforte, compositore, direttore d'orchestra e scrittore

“Ho avuto modo di collaborare con Raffaele parecchie volte invitandolo come professionista musicale alle mie iniziative. Ha sempre dimostrato una profonda ed articolata passione e conoscenza per il proprio lavoro, ricercando con tenacia musiche della tradizione popolare ormai cadute nell’oblio. Ricordo il suo sorriso, la sua mitezza  e quella bontà ormai dote rara. A tutto ciò affiancava una sensibilità ed una nobiltà d’animo davvero rara in una società egoista e tesa verso il potere ed il soldo. Sarebbe auspicabile testimoniare il suo ruolo nel mondo della cultura dedicandogli una via/piazzetta. Esorto gli amministratori locali a rendere omaggio ad un proprio cittadino che ha saputo valorizzare la storia antica della propria città attraverso i documenti musicali di un passato altrimenti caduto nell’oblio. Sarebbe un atto di giustizia in un mondo troppo attento alla superficialità ed all’effimero.”

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PATRIZIA GIOIAPoeta SpazioStudio 13, artista e designer

"Lo scorso anno, nel giorno di Santa Lucia, una piccola festa a SpazioStudio 13 avevo riunito alcuni amici per il ritiro del panettone a favore della Nave Ospedale Elpis. Per l’occasione avevo invitato Gattoteofilo, un amico cantastorie e il suo violino.

Una persona semplice, appassionata delle tradizioni che accompagnava con i suoi ricordi e la sua musica. Una musica nostrana, una voce con qualche stonatura, una natura umana come quelle che non ci sono quasi più: occhi luminosi, sorriso con qualche dente in meno, capelli al vento. E ieri nel giorno di Santa Lucia, si sono svolti i funerali di Gattoteofilo, morto improvvisamente per un problema di cuore.

Un’illusione forse? Un’utopia? Un sogno?

Sono le persone per bene che soffrono di cuore: questo muscoletto così elastico nell’amore patisce più di ogni altro le bruttezze del fuori.

La bellezza che accompagna l’innocenza è delicata e necessita di “piccole mani” come il Poeta E. E. Cummins descrive bene, e dedico questi versi del Poeta all’amico Gattoteofilo, al suo violino, alla sua musica che sonerà per sempre:

nessuno / nemmeno la pioggia / ha così piccole mani"

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GAETANO TROCCOLI - Chitarrista, insegnante di chitarra e compositore

"Ho incontrato un uomo che rincorreva un sogno. Se dovessi sintetizzare, in poche parole, la mia ultratrentennale amicizia e collaborazione artistica con Raffaele, penso che questa frase racchiuda tutto. Ho incontrato in primo luogo un uomo vero, ricco di sfaccettature, a onor del vero alcune piuttosto atipiche e, probabilmente, non eccessivamente politcally correct. Degli aspetti della sua personalità taluni erano più evidenti, mentre altri risultavano più nascosti e intimi, poco esibiti. Vorrei qui sottolineare uno fra tutti, ovvero la sua generosità quasi pudica ma estremamente sincera. Generosità che aveva la sua espressione più, oserei dire, sfacciata e plateale quando suonava, recitava, cantava con quel trasporto quasi sconcio, tanto era passionale. Questo suo esplosivo trasporto a me, decisamente alieno da simili “espansività”, almeno i primi tempi della nostra collaborazione, faceva quasi vergognare. Poi col tempo, cogliendone l'essenza, ho apprezzato e valutato la grandezza, sia dal versante umano sia da quello più propriamente artistico, di un tale gesto teatrale, poetico nella sua interiorità. L'altra faccia di Raffaele, quella artistica, è talmente ricca che, realmente, la sua scomparsa è stata una grande perdita per tutti anche in questo campo. Partendo dalla sua competenza invidiabile nell'ambito della musica popolare, per ora, detto fra parentesi, non ho ancora conosciuto un'altra persona che possa stargli alla pari in questo campo. Si deve certamente affiancarlo come ampiezza e profondità di conoscenze ai più noti ricercatori ed etnomusicologi italiani. Con questo suo lavoro non ha avuto una ricaduta accademica, se non saltuariamente, ma si inserisce a pieno titolo nel sogno di cui parlavo. Il sogno, perseguito con ostinazione nel corso di tutta la vita, era quello di portare ovunque, vivificandola, rendendola attuale, la tradizione e l'arte popolare. Quindi un'attività non meramente da studioso o da archeologo riesumatore di salme imbalsamate, bensì attore e sinceramente partecipe di quello che proponeva. Oltre che propositore di una tradizione era egli stesso artefice della continuità e della ricreazione di questa. Aveva in ciò quasi il fuoco sacro del missionario. Attraverso la musica avvicinava tutti, indistintamente, era quasi un passepartout del rapporto fra le persone.  Questi sono solo alcuni degli aspetti di Raffaele come uomo e musicista. Ce ne sono decisamente tanti ancora da esplorare e far venire alla luce. Posso solo concludere dicendo che il rapporto personale con lui non lasciava indifferenti e molte volte rendeva decisamente più ricchi".

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ANTONIETTA INCARDONA - Pianista e compositrice

"Raffaele era un artista di grande valore umano e culturale…

Sicuramente il suo far musica, la qualità tecnica artistica e la sua umanità, è stata e rimarrà nella storia musicale.

Quindi assolutamente condivido e sostengo l’idea della via dedicata al nostro Amico Raffaele".

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ROBERTO BARBOLINIGiornalista scrittore

"Sono fiero di aderire a questa meritoria iniziativa del Comitato per ricordare in modo degno l’indimenticabile Raffaele, musicista, folclorista e persona di grande umanità".

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CRISTIAN IOSAPresidente della Fondazione Carlo Perini

"Ricordo con stima e affetto la figura di Raffaele Nobile, importante scrittore, musicista e cantastorie che ha tramandato alle nuove generazioni, e non solo, la cultura popolare per non perdere la memoria delle nostre radici storiche.

Storico collaboratore e partecipante di alcune delle nostre rassegne culturali, ha da sempre dimostrato una grande responsabilità e passione civile anche allo scopo di rivalutare e valorizzare le identità locali, la cultura padana e non solo, con studi di ricerca anche in ambiti multidisciplinari. La Fondazione Carlo Perini, nei suoi quasi 60 anni di storia ha condotto studi, ricerche e iniziative individuando percorsi e itinerari attraverso i quali fosse possibile individuare e riconoscere le bellezze nascoste delle periferie da valorizzare, per fare rivivere la “memoria identitaria” per riscoprirne la storia e la tradizione, per dare coesione sociale, identità ed orgoglio di appartenere alle comunità locali. Ed è in questo “filone narrativo” della nostra lunga storia che si è inserito Raffaele. Fiducioso che le istituzioni locali possano accogliere la proposta del Comitato Civico di dedicare una via, un parco o un giardino a Raffaele Nobile".

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LUIGI CANNILLOPoeta, critico, organizzatore culturale

"Avevamo avuto diverse opportunità d’incontro a Milano a partire dagli ultimi anni 70 fino a quelli più recenti. La sua curiosità, oltre alla sua professionalità e disponibilità come musicista e ricercatore lo spingevano a frequentare ambienti diversi, sempre accompagnato dal suo strumento: dalle situazioni più istituzionali a quelle più spontanee, spesso partecipando con altrettanta spontaneità, anche senza scopo di lucro ma per il piacere di fare e condividere la musica. Dalla prestigiosa Sala del Grechetto alla Biblioteca Centrale di Milano agli incontri nelle sedi di Associazioni Culturali o Librerie. Sono felice che si sia costituito un comitato per valorizzare e rendere viva la sua figura. Forse per le autorità cittadine che vaglieranno le proposte del Comitato potrebbe essere fondamentale e qualificante il legame con il territorio all’interno dei più vasti orizzonti della musica popolare europea. Le tradizioni popolari, i canti e il dialetto facevano parte, insieme al suo violino, del bagaglio che portava con se. Leggero ma ricco anche di richiamo per la sua zona di nascita".

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VOGHERAChiesa del Carmine luogo di incontro e di preghiera della Comunità del Carmine

"È qui, tra i nostri banchi di noce usi da secoli all’incenso, con versi usciti dalle tasche e note amiche di violino a disegnare storie antiche, che vivemmo decine di anni con Raffaele Nobile, Lele, per noi, fin quando, da ragazzo, calcava come un fauno le aule dell’Istituto di Agraria “Gallini”, quasi adiacente a casa sua.

Pedalate per Voghera e viaggi in treno a Milano o chissà dove, lui e il suo amico con le note dentro.

Lo incontri veloce, sguardo da felino, fiuto e risata di volpe, mosse da folletto e capisci come la sua istintiva fame di conoscenza ti contamini la mente e interpelli l’adagiarti sul concreto del presente per finire ahinoi sul “basta la salute”.

Raffaele Nobile fu il lampo e il tuono dell’artista che ti entra in casa, un grande dono che continua a generare energia mentale, fantasia, presenza e ricerca sul territorio.

Abbiamo in mente il suo danzare col violino davanti al tavolo d’altare della Chiesa del Carmine e quel suo grido, improvviso e felice, a chiudere le frasi musicali più importanti. Mai sentita tanta intensità comunicativa.

Sei sempre, Lele, parte del nostro pensiero.

Lievito di poeta e antico cantore di strada.

Amico capace di volarci attorno, leggero.

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GUIDO CONTI - Scrittore, pittore, organizzatore di presentazione di libri

“Ho conosciuto Raffaele Nobile ad una presentazione di Roberto Barbolini alla Libreria Feltrinelli di Parma. Si presentò con la custodia del violino sotto braccio. Era un personaggio! Così lo ribattezzai nella mia mente, con quei capelli grigi sempre arruffati e il suo modo di vestire un po’ dismesso. Suonò ballate e canzoni della tradizione saltando come un grillo. Ebbi la sensazione che venisse da un altro tempo, da un altro mondo, da un’altra cultura. Vendeva i suoi libri autoprodotti con le sue ricerche sulla musica popolare e il folclore. Era un tipo bizzarro, colto, che incontrai ancora un paio di volte alle presentazioni di libri per amici.

Raffaele era molto generoso. Poi capii anche quel suo voler stare fuori dai giochi, un po’ per volontà e un po’ per forza, figlio di una generazione contro, quella degli anni settanta, a suo modo rivoluzionaria. Era in fondo un grande atto di libertà musicale e intellettuale e lo mostrava anche con quel suo modo di essere e di vivere.

L'ho incontrato più volte a Voghera che volava con la sua bicicletta. Una volta lo incontrai con una borsa di libri bellissimi, di qualità, ritrovati vicino ad un cassonetto della carta. Roba preziosa e lui lo sapeva. Anche questo raccogliere i libri che gli altri buttavano era un modo per salvare una cultura che gli altri buttano o trascurano, segno di tempi dove l'incultura regna sovrana. Raffaele mi ha insegnato, ancora una volta, la gioia della libertà intellettuale, che spesso paghi a caro prezzo". 

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MARIACRISTINA PIANTA - Responsabile della pagina di poesia della rivista Arteincontro  della storica Libreria Bocca

"Non mancava mai un sorriso, una stretta di mano. Raffaele credeva nel suo lavoro e il suo talento emergeva con discrezione e cordialità. In punta di piedi, per non disturbare, testimoniava la sua fede nell’arte".

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ANGELO BIANCHI - Associazione Amici Cascina Linterno organizzatore eventi 

"Sempre gioviale, sempre sorridente, sempre propositivo nonostante un'esistenza abbastanza impegnativa, venne a Linterno per l'ultima volta un mese prima della scomparsa, in occasione della Festa di San Martino per una conferenza sui Celti, sulla figura di San Martino e la fondazione di Milano. Fu una brillante conferenza. Ma lo vogliamo ricordare nei panni frizzanti del "folletto cantastorie", sempre presente e pronto ad allietare i presenti in occasione del tradizionale Falò di Sant'Antonio. Da molti anni gli amici della Linterno amano dedicare il Falò a persone particolarmente meritevoli e che si sono distinte nell'impegno per far rinascere Linterno. Raffaele è stato uno di loro e quindi, per un doveroso omaggio alla memoria ed al suo impegno, gli abbiamo dedicato, con tutto il cuore, il Falò del 19 gennaio 2020. Grazie di tutto Raffaele, d'ora in avanti il Falò sarà più triste ed anche un poco noioso senza la tua irruente e gioiosa presenza. Con stima ed infinita riconoscenza".

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