I NONNI MATERNI
"Raffaele Nobile è stato un musicista appassionato e attento ed è stato un cittadino virtuoso: egli credeva forte in un arte che fosse disponibile anzi vivibile per tutti. Voleva che la Musica fosse patrimonio fin dalla culla per tutta la società compresi gli ultimi e i dimenticati e non solo il pubblico privilegiato di teatri e Conservatori.
Nel suo canto sono sempre presenti l’impegno civile e artistico. Io che sono coreografo ho lavorato con Raffaele Nobile a più progetti voluti da assessorati alla Cultura in Lombardia, terra amata da un attento e talentuoso abitatore del mondo, e ora dell’infinito. Mi associo con stima e gratitudine alla giusta richiesta di questo Comitato e ringrazio per l’attenzioneal ricordo di una musicista che non può e non deve essere dimenticato".
VIDEO
POESIA
POESIA POPOLARE
Nella comunicazione poetica popolare, soprattutto nel nord, esiste uno sfondo arcaico che si esprime in varie manifestazioni di scrittura e di suono (forme narrative, rime, metrica, filastrocche canti rituali ecc.) che ci riportano ad un mondo pre moderno con un linguaggio il cui aspetto dominante è il simbolismo.
Il simbolo è qualcosa che porta in se un riferimento di valori di storia, d’identificazione e tanto altro. Simboli sono alcuni elementi naturali come l’acqua o il fuoco, animali veri o immaginari come serpenti, draghi o uccelli, alberi e piante erbacee in misura notevole.
Le forme espressivo-poetiche della cultura popolare si possono classificare in tre grandi filoni che a seconda della loro distribuzione territoriale, cioè Italia continentale o mediterranea, possono riassumere tutto il corpus del materiale espressivo. Il primo gruppo può essere rappresentato dalla ballata narrativa, forma comunicativa radicata nella cultura arcaica europea, presente soprattutto nell’Italia continentale, che presenti motivi narrativi facenti riferimento al mito, al favolismo a elementi storico-leggendari, con un linguaggio molto antico e modellato di uno spinto simbolismo. I versi sono spesso liberi, da alcuni studiosi definiti “forma telescopica” ma anche più regolari come settenari, ottonari, o novenari.
Con il passare del tempo si assiste ad un processo di progressiva regolarità nella strutturazione dei versi.
Altre forme di ballata relativamente più “recenti” (di origine rinascimentale) fanno riferimento ad un ambiente di tipo medievale-feudale con un andamento romanzesco che fa interagire il paesaggio geografico e sociale con i personaggi (contadini, re, principi, monaci, cavalieri dame ecc.), (Es. Gli anelli). In questo ambito si possono collocare anche ballate di tipo scherzoso che hanno come argomento principe l’inganno amoroso e la seduzione - attuati quasi sempre dalle donne -. Cfr.NM, La bevanda sonnifera, La monacella salvata.
Ballate moderne
INSERIRE A DESTRA FOTO CONCORDANTE CON POESIA per ognuna
Sono immerso nel suo calore come una bestia nella stalla.
Scendi nel suo silenzio come in un pozzo e in fondo c’è un sole che riscalda la terra.
Foglie verde chiaro, foglie
piccolissime spuntano quasi
per gioco dagli alberi neri
dell'inverno, vicino a case
grigie in una città grigia
in una strada scivolosa, in
una stagione di acqua opaca
Acqua d'argento, pioggia che
scintilla, pioggia d'argento
fittissima e veloce caduta,
gioco di luci nell'aria chiara
desiderio di caduta, desiderio
della terra, avventura circolare
Avventura dei giorni, i giorni
ci strozzano, scivolano veloci
Tempo intangibile, tempo
sfuggente, pomeriggio strano
pomeriggio disteso
occhi di gatto scrutano sornioni
il pomeriggio nella casa
dei colori.
Altri occhi di gatto mi aspettano
nella sera grigia, selciato che
suona sotto i passi nella via stretta muri che ti guardano
cassa di risonanza immensa
contenitore di luci
bianche, davanzali amici
e ancora occhi di gatto
solitudini diffuse, solitudine
a macchia d'olio, strade
strette di una città estranea
e inutile, ingratitudine
e indifferenza, schiuma degli
anni e ancora occhi di gatto
per il silenzio della notte
fiume di silenzio, mare
nero di silenzio acquario
di silenzio.
Cassa di risonanza infinita
vibrazione infinita, vibrazione
diffusa vibrazione che ti
copre di suoni unfinitesimali
ribattuti, strumento architettonico
immenso, aria che
suona tra i muri, sera
di febbraio suggestiva
triste e grondante di
disperata speranza.
…..dentro ci sono colori tenui,
fuori il rosso mi violenta colore molto definito colore indecifrabile
il bianco mi distende linguaggio bianco-latte crema di nebbia impronta di sole sui muri dell’inverno colore nuovo colore alimento per la tristezza contorni decisi,
occhi di gatto scrutano il pomeriggio nella casa dei colori, luce concentrata dentro
Moto, movimento continuo piacevole accelerazione energia creativa energia restituita,luci nel buio alveari di luce, moto perpetuo punto giallo all’infinito risparmiamo le forze.
Moto energia movimento ascensionale stretta capillarità,
tenue scorrimento acqua onnipresente voce velata della linfa corpo di resina, nervi di resina scheletro di legno sistema linfatico silenzioso pioggia che incombe pioggia amica
Carezze di neve carezze di venti
Legno xilema xilofono, movimenti impercettibili della terra, sforzo disperato delle mie radici, granulometria in continuo assestamento
Coriandoli di terra, coriandoli di colore, coriandoli bianchi fiocchi di neve intensa, coriandoli d’argento suggestione di luce strana, coriandoli rossi sapore di un arlecchino triste in equilibrio precario sull’arcobaleno sotto una continua silenziosissima pioggia di carta.
Sarà un ben smerigliato
muto silenzio (si prevede)
un ghiaccio sgocciolante
Polo nord cinto d’assedio
Confluiscono lì
dopo morti quasi vivi
consistendo il tutto (senza animali
e vegetali)
in solo sè
paradisino oh
paradisino calmo
Pomeriggio…
I mån invisibil
dål silensi it’ligån
int’una gabia
d’aria ferma
l’è un dopdisnà
d’està, un’ura sensa temp,
un’ura sensa gnenta ch’a s möva
nånca una telefunada
då l’oltretomba…
Mani invisibili
dal silenzio sono legate
in una gabbia
di aria ferma
è un pomeriggio
d’estate, un’ora senza tempo,
un’ora senza niente che si muova
neanche una telefonata
dall’oltretomba
Natüra
natüra, temp rutond
natüra ch’lå turna sempår
t’è ti l’enigma d’lå nüsa vita
t’è ti chå tåt ricord
tüta lå nosa vita, tüta la nosa mort
dea silensiusa e incuntenibila
dea tremenda
ti t’è la stanga
ch’lå tena in pé ål saltimbånch
Natura
natura, tempo rotondo
natura che torni sempre
sei tu l’enigma della nostra vita
sei tu che hai tanti ricordi
tutta la nostra vita, tutta la nostra morte
dea silenziosa e incontenibile
dea tremenda
sei tu la stanga
che tiene in piedi il saltimbanco
La me piånta
Sö l’nut ancora a truvà la
me piånta
int’una giurnà grisa
che minacia acqua
l’ha m’aspetà tut l’inveran
ma lå m’smia cunusam no
La mia pianta
Sono andato ancora a trovarla la
mia pianta
in una giornata grigia
che minacciava acqua
mi ha aspettato tutto l’inverno
ma non mi ha riconosciuto
Dopo 29 settembre
Milano com’era?
Milano come prima
Milano non sarà più
Milano cos’era?
Milano vie lastricate di ricordi
case dipinte con i colori
della tua tristezza
donne dipinte di colori sconosciuti
suoni di parole mai sentite
e quasi subito tutto familiare
Milano cambiava ogni giorno
Milano un viaggio sempre nuovo
Milano non sarà più….
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Tradizione popolare orale e comportamenti sociali
Parallelamente alla vita e allo sviluppo della grande musica colta e della letteratura, si è formata in Europa fin dal medio evo una cultura espressiva delle classi popolari e ha prodotto canti, musiche rituali e di danza, ballate etniche e narrative, poesie d’amore e quant’altro, un materiale interessante artisticamente stimolante e spesso improntato ad un intenso processo di scambio con la cultura “dotta”.
Questo materiale esprime un’altrettanto lunga stagione di vita sociale, intensi e controversi sentimenti, celebrazioni di eventi fondamentali per la vita delle comunità e molto altro, tutto manifestato con canti musiche strumentali e rappresentazioni di ritualità collettiva.
Tale importante civiltà ha avuto come tratto comune la pratica dell’oralità come strumento espressivo di trasmissione di contenuti e di definizione comportamentale.
La trasmissione orale del sapere ha influenzato e caratterizzato la simbologia dei personaggi e delle figure, veicolo questi di messaggi e di “racconto del mondo”.
Un viaggio, il nostro, nella cultura degli analfabeti che si confrontava con quella dotta e in un certo senso interagiva con essa.
INSERISCI CANTI MP3
LA PROVINCIA PAVESE
Giovedì 24 gennaio 1985
Concerto
Voghera il violino nel folk europeo
VOGHERA – Nell’ambito delle iniziative culturali promosse dal Centro Sociale di Voghera si terrà domani sera, venerdi, alle 21 in Viale della Repubblica un concerto del violinista Raffaele Nobile dal titolo “il violino nel folk europeo”
Con la partecipazione e l’accompagnamento di altri due musicisti, Fabio di Stefano chitarra organetto, e Patrik Defrance oboe flauto, sarà presentato un programma di musiche provenienti dalla tradizione popolare europea, in particolare quella del Nord Italia, della Francia e dell’Irlanda, materiale musicale a carattere strumentale che nella tradizione serviva come supporto espressivo alla danza e alla ritualità.
Queste musiche saranno viste soprattutto sotto l’aspetto espressivo di linguaggio con le sue caratteristiche strutturali, mettendo in luce anche i rapporti con la musica colta dei secoli passati e tentando di costruire, in relazione a tale linguaggio, momenti di nuova elaborazione creativa.
Raffaele Nobile ha iniziato la sua attività negli Anni Settanta nell’ambito milanese dei musicisti di base e non, allora molto stimolante e ricco di scambi creativi. Tra le varie attività a cui si è dedicato, sperimentazione e didattica, composizione, esecuzione, ha avuto molta importanza la ricerca e la divulgazione della cultura musicale popolare.
Centro Sociale Voghera è l’attuale “Adolescere”
OLTREPO PAVESE - LE VOCI DELLA MEMORIA
La cultura e le tradizioni dell'Oltrepo pavese costituiscono il filo conduttore del programma "Oltrepo pavese: le voci della memoria", in onda il 17/04/1984 , in una terra all'incrocio tra Liguria, Piacentino e Alessandrino. Attraverso i ricordi degli abitanti del luogo, il documentario riporta in vita alcune attività artigianali, ricette gastronomiche e canti popolari della tradizione.
TESTO E MUSICA DI RAFFAELE - INSERISCRI BRANI DA DISCO O CHIAVETTA
L’UNITA'
Sabato 19 settembre 1981
Il violino di Raffaele Nobile questa sera al cabaret
Il cabaret ha presentato in queste sere molti personaggi nuovi, ricchi di talento. Una serie di recital ha proposto al pubblico della festa nomi che avevano solo bisogno di spazio per mostrare grosse capacità teatrali.
Questa sera alle ore 20 è la volta di Raffaele Nobile in “Il violino nel folk europeo”; più tardi alle ore 22 prenderà posto sul palco David Riondino con un recital tutto nuovo.
Raffaele Nobile è un giovane musicista che ormai da anni si dedica ad una ricerca originale sulla tradizione della musica popolare del nord Europa con particolare attenzione al nord Italia.
Questo materiale, adattato in particolare al violino, viene riproposto ed elaborato secondo le esigenze attuali di fruizione da parte del pubblico. Raffaele Nobile ha inciso recentemente un LP “L’albero di canto” che è il risultato di questa approfondita ricerca, ha partecipato inoltre a numerose rassegne e festival internazionali.
Il materiale presentato si incentra sulla figura del volino come strumento molto usato in tutta la tradizione popolare europea con modi anche diversi tra loro, e sul tentativo di costruire attorno a queste musiche un tipo di ascolto creativo che le valorizzi per le loro caratteristiche strutturali-musicali e non solamente per una mitica quanto a volte mistificante funzione socializzatrice.
I pezzi presi in considerazione venivano utilizzati per la maggior parte come musica di danza nell’Italia settentrionale prima della scomparsa della civiltà contadina e sono in specifico forme di “furlana”, “roccastalda”, “lombardina”, “salterello” (Appennino emiliano) “balfrances”, “giga” (Lombardia), “Monferrina”, “alessandrina”, “corrente” (Piemonte), che tra l’altro presentano collegamenti con la tradizione musicale colta del secolo XVI e del barocco.
TITOLO BRANO
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MUSICA POPOLARE IN ITALIA
Ipotesi per un ciclo di trasmissioni riguardanti la conoscenza della musica popolare in Italia.
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Lineamenti generali culturali che stanno alla base delle differenti forme e situazioni espressive del folklore italiano ed implicazioni storiche e geografiche.
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Le forme espressive nel Norditalia. Musica strumentale: specificità degli strumenti. Strumenti e repertori arcaici: il piffero e la cornamusa dell’Appennino pavese, alessandrino, piacentino.
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Uso antico e moderno degli strumenti: il volino e la sua presenza nella tradizione dell’Appennino emiliano nel repertorio di danze figurate.
L’epopea della fisarmonica .
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La vocalità. Polivocalità urbana con origini antiche: l trallallero ligure. Cori maschili e squadre di canto.
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Altre forme di polifonia sull’Appennino pavese. Le osterie del canavese canti a più voci, ballate “classiche” della tradizione piemontese ed alpina.
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I cantastorie ed il mondo della piazza. Riferimenti e situazioni di tutto il territorio nazionale.
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Coralità in Toscana: i cardellini di Monte Amiata. Ballate, canzoni narrative, i canti di lavoro, i canti sociali.
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Le mondine nel norditalia: storia repertorio e testimonianze attuali.
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L’organetto: sua presenza nella tradizione, dal centroitalia (area del salterello) al Sud e utilizzazione nei repertori delle tarantelle. Origini e specificità costruttive.
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Il canto popolare nel centroitalia: forme polivocali (il vatoccu marchigiano) e forme solistiche.
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La grande tradizione musicale della Sardegna: lo strumento più arcaico dell’area mediterranea, le launeddas. Le forme di danza. Il canto a tenores, forme, strutture, distribuzione delle voci.
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Canto e ritualità nel suditalia. Il tarantismo e sue connessioni.
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La zampogna nell’Appennino calabrese e nella sua restante area di tradizione e sopravvivenza. Zampognari antichi e moderni e repertorio. Morfologia dello strumento.