I NONNI MATERNI
"Raffaele Nobile è stato un musicista appassionato e attento ed è stato un cittadino virtuoso: egli credeva forte in un arte che fosse disponibile anzi vivibile per tutti. Voleva che la Musica fosse patrimonio fin dalla culla per tutta la società compresi gli ultimi e i dimenticati e non solo il pubblico privilegiato di teatri e Conservatori.
Nel suo canto sono sempre presenti l’impegno civile e artistico. Io che sono coreografo ho lavorato con Raffaele Nobile a più progetti voluti da assessorati alla Cultura in Lombardia, terra amata da un attento e talentuoso abitatore del mondo, e ora dell’infinito. Mi associo con stima e gratitudine alla giusta richiesta di questo Comitato e ringrazio per l’attenzioneal ricordo di una musicista che non può e non deve essere dimenticato".
VIDEO
MUSICA PER BAMBINI
Il suono verbale riveste una grandissima importanza per tutti gli esseri umani. Nel neonato l’udito è molto più sviluppato di altri sensi e le esperienze prenatali del suono sono forse un elemento di incidenza fondamentale sul nostro senso del ritmo e del tempo. Il suono non verbale, assieme al tatto, è una delle più importanti istanze di contatto e scambio informativo con l’ambiente naturale e sociale negli stadi formativi dello sviluppo di un individuo; è importantissimo per i processi senso motorii e di apprendimento nella fase di sviluppo preverbale ed anche per la formazione della personalità di base che lo accompagnerà per tutto lo sviluppo dell’ esistenza.
Possiamo senz’altro dire che guardare il mondo significa soprattutto udire il mondo, analizzare la realtà significa ascoltare la realtà, in quanto la vita stessa è rumore: rumore degli uomini, del lavoro, di tutto il mondo organico e minerale. Solo la morte è silenzio.
Dopo queste constatazioni pensiamo sia superflua ogni affermazione circa l’importanza dello studio e della pratica didattica dei linguaggi extraverbali nella scuola primaria, Il problema rimane quello di come attrezzarsi per affrontare una esperienza così particolare, specifica e certamente nuova nella pratica didattica. Innanzitutto occorre ridimensionare la parola “musica” e l’accezione alla quale un certo senso comune fa riferimento continuo: cioè un fatto accademico riservato ad un limitato specifico sociale, riservato alla pratica feticistica di certi strumenti che si integra sempre più all’immaginario collettivo mondano della cultura dei mass-media e via di questo passo. Da qui una generale disaffezione che espropria un altissimo numero di persone di una parte della propria personalità espressiva e creativa, le quali per di più si autoconvincono di essere irrimediabilmente “stonati”. Sarà bene quindi entrare nel più recondito ma reale significato della parola musica che deriva da Musa quindi sintesi mirabile di tutte otto le Muse, quindi forma, movimento, linguaggio, percezione primordiale, potenzialità espressiva in ogni senso. Le più intime vibrazioni vitali degli esseri umani sono vibrazioni sonore, le immagini audio mentali che provengono dall’esterno attivano le vibrazioni che mettono in movimento tutte le parti anatomiche dell’individuo interessate all’espressione e questo in tutti, compresi gli handicappati gravi. Da qui dovrà partire la prima mossa, per dipanare la matassa che ci troviamo di fronte: un accurato esame dei suoni della vita che ci circonda i suoni dentro e fuori di noi. Si può cominciare a vedere il nostro corpo come strumento musicale ed a censirne progressivamente le varie possibilità sonore, dal battito delle mani, dei denti ed altre numerose combinazioni percussive al corpo-flauto cioè il pensare al nostro corpo come un grande strumento ad aria con numerose possibilità espressive: si parte dallo stesso parlato per ricavare un particolare effetto sonoro lavorando sulla scelta dei fonemi e sulle specificità diverse che presentano vocali e consonanti; si possono variare intensità di emissione, timbro e velocità per avere effetti di bisbigliato o giaculatoria, oppure suono bianco, un’emissione ricca di frequenze che ricorda il sibilo del vapore. Si passa poi all’emissione di un suono continuo giocato su varie altezze concentrandosi sulle varie parti del corpo alle quali i suoni fanno via via riferimento: addome, diaframma, faringe, testa, tono muscolare ecc. abituandosi ad acquisire un certo controllo delle emissioni stesse e dell’altezza e variabilità dei suoni: si può già parlare qui di vero e proprio cantato.
Inserire brano MP3 registrazione suoni del nostro ambiente vento telefono mare acqua
Affinché i ragazzi si rendano conto degli effetti e delle potenzialità espressive dei procedimenti di cui abbiamo parlato è necessario che essi vengano registrati fin dal primo momento e subito riascoltati. Facciamo qui un inciso che vale per la totalità del nostro discorso: si dovrà vedere nel registratore un insostituibile strumento didattico e se ne dovranno apprendere quanto prima sia l’uso che le possibilità creative ai fini del nostro lavoro. Proprio con l’uso del registratore può continuare la nostra indagine sonora questa volta guardando i suoni fuori di noi e concentrandoci sulla realtà che ci circonda. Ai fini conoscitivi è utile un lavoro di mappatura sonora di un certo ambiente fino ad arrivare alla costituzione di un vero e proprio archivio sonoro che, al pari dei libri, dei video, dei manifesti e di tutti gli altri sussidi didattici diventi un patrimonio usufruibile e gestibile da tutta la comunità.
Suono fuori di noi non significa soltanto rumore ambientale ma anche un’infinita gamma di suoni ottenibili da materiali diversi (legno, metalli membrane, minerali ecc.) i quali ci portano alla conoscenza costitutiva dei più comuni strumenti musicali d’uso. In questa fase sarà data importanza alla conoscenza delle possibilità intrinseche dei materiali stessi attraverso processi di manipolazione e di sperimentazione progressiva dei vari effetti. Dalla conoscenza si passerà al riconoscimento delle varie “voci” dei materiali stessi attraverso processi di manipolazione e di sperimentazione progressiva dei vari effetti.
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Dalla conoscenza si passerà al riconoscimento delle varie “voci” dei materiali e degli strumenti a disposizione (in genere strumentario Orff) mediante esperienze ludiche che stimolano la concentrazione.
E’ oltremodo utile operare affinché il linguaggio dei suoni si integri con l’intero processo evolutivo psicomotorio del bambino e con il suo immaginario diventandone in un certo senso l’elemento catalizzatore: quindi movimenti singoli e collettivi che stimolano l’emissione di suoni processi immaginativi interpretati dai suoni così come i colori.
Sarà importante comunque che questo discorso di interno-esterno proceda parallelamente e venga reiterato di continuo in modo programmato con il resto del lavoro e compatibilmente alle situazioni specifiche, in modo di favorire una progressiva conquista di concentrazione che è in definitiva uno dei problemi più difficili da superare in questo tipo di lavoro.
La metodologia di ricerca e sperimentazione sonora dovrà seguire una logica di tipo deduttivo e non dare nulla per scontato affinché i soggetti vengano stimolati verso una sempre maggiore autonomia e non venga incanalata l’esperienza creativa che offre nuove soluzioni anche a chi propone questo tipo di training. In pratica ciò che esce da questo breve excursus ci fa ritornare quello che dicevamo circa il significato della parola musica come sintesi di espressività: l’importanza di operare in un’ottica interdisciplinare che integra i suoni in una globalità di linguaggi, vissuta attivamente e sperimentata ogni momento senza artificiali divisioni di ruoli che tanti guasti hanno fatto e continuano a fare.
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Togli foto coccinella e gatto e sposta su "Cantastorie"
Il suono come elemento primordiale e come materiale costitutivo. Manipolazione e riproduzione degli eventi
MP3 FILE002 LABORATORIO RAF SUA VOCE LABORATORIO DIDATTICO REGISTRAZIONI BIMBI IN CLASSE (ARCHIVI SONORI)
PROGETTO DI ESPERIENZA SUL LINGUAGGIO SONORO NELLA SCUOLA MATERNA
L’attività proposta parte dalla convinzione dell’esistenza di una vasta area di esperienze sonore del bambino che contribuisce in modo determinante alla presa di coscienza di sé e del proprio ambiente spesso ignorato e sottovalutata nei metodi di educazione musicale e nelle attività pratiche nella scuola d’infanzia. La valorizzazione di queste esperienze, nella consapevolezza che solo conoscendo la propria realtà e sapendo intervenire su di essa il bambino possa costruire codici di comunicazione sonora saranno la premessa del lavoro.
Il più ampio spazio sarà quindi dato a proposte ed attività di ricerca ed analisi dell’esperienza sonora (sonorità e ritmi del proprio corpo, degli oggetti, dei materiali, delle forme, suoni e ritmi della natura e delle proprie azioni) e allo studio delle possibilità di usare il suono per esprimersi e comunicare.
Non sarà quindi stabilito alcun confine arbitrario fra l’attività di esplorazione del sonoro e l’attività musicale: quest’ultima rappresenterà un momento di comunicazione formalizzata di esperienze (secondo codici il più possibile stabiliti dai bambini).
In questo modo i bambini potranno acquisire consapevolezza del fatto che la musica è un linguaggio (incomprensibile solo per chi non conosce le regole) ed avviarsi ad un atteggiamento attivo in cui la musica è comunicazione (da inventare, comprendere, modificare), ben lontano da concezione ricreative-distensive e d estatica e sognatoria contemplazione del “bello” musicale.
- inserimento registrazione mp3 di altra lezione
MP3 FILE 002 (CHIOCCIOLA BRAVO RAFFAELE) FOGLIO Z M.11.26
OPPURE MP3 FILE F.M. REG SUONI LABORATORI VEDI SUNTO M FINO A MARCIA
Obiettivi generali
Conoscenza e pratica del mondo dei suoni.
Capacità di lavorare in gruppo.
Avviamento alla pratica interdisciplinare dei linguaggi extraverbali ed alla loro utilizzazione creativa.
Metodologia
Laboratorio di piccolo o medio gruppo che prevede la partecipazione attiva dei ragazzi.
Programma
Indagine sul mondo sonoro dentro e fuori di noi. Il corpo come strumento: corpo tamburo e corpo flauto. Il registratore come insostituibile strumento didattico: ascoltare ed ascoltarsi. Il paesaggio sonoro. Conoscenza e manipolazione dei materiali alla fonte di produzione del suono: legno metallo membrane e minerali. Costruzione di strumenti decodificati. Corpo e suono nello spazio, rapporto movimento-musica e collegamento con altre discipline extraverbali (movimento immagine ecc.) in un’ottica di produzione creativa globale. Le danze popolari come animazione. Approccio allo strumentario Orff ed agli strumenti codificati assieme ai loro parametri. Assemblaggio degli elementi acquisiti per minisequenze e composizioni vocali e strumentali, privilegiando l’osservazione e l’integrazione delle capacità dei singoli nel collettivo. Elaborazione fantastica sui vari materiali a disposizione ed eventuale costruzione di uno spettacolo.
Propedeutica agli strumenti
5 - inserimento brano dedicato ai bambini - didattica - mp3
6 -Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole Testo da inserire per Iole