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SU DI LUI

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ANDREA ROGNONI  - Docente, scrittore, Direttore del Centro Culture Lombarde

"Raffaele Nobile, come fai a non portartelo nel cuore. Nato proprio "sotto il segno dei pesci", portava in giro il suo suono magico dei secoli migliori della storia umana.

Cultore delle tradizioni popolari, sapeva creare quella determinata atmosfera dei paesi e della campagna padana e italiana che solo determinati strumenti sanno rievocare.

Come una trottola superava quotidianamente le barriere del tempo e dello spazio, salendo quale lombard-trotter sui treni o i pullman che lo portavano nelle varie nostre città per allietare le più svariate manifestazioni e corredarle con circostanziati approfondimenti verbali inerenti la materia allestita o cantata.

Si, perché tra le altre cose lui la cultura, il sapere, la cosiddetta "scienza umana", la masticava alla grande, in forza delle sue mille letture, fatte nella sua Voghera, a Pavia o in una sala di attesa alla stazione. Lo ha dimostrato anche collaborando col mio Centro delle Culture Lombarde, scrivendo sulla Provincia Pavese all'interno del libro dedicato alla Toponomastica, con un'autorevolezza da superprof.

Raffaele, ci hai lasciato una eredità meravigliosa, in tuo nome stiamo lavorando ancora e continueremo a farlo per salvare il meglio delle nostre amate terre. Sono convinto che anche grazie a te potrà nascere un'Italia migliore, finalmente cosciente delle varie culture regionali, che tra arte, lingue e musica hanno creato il senso ultimo del nostro "Esserci", come avrebbe detto il grande filosofo Martin Heidegger".

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GIORDANO SANGIOVANNI- allora direttore del Teatro Verdi di Milano

"Capitò in teatro sorridendo. Rammemorò alcune conoscenze comuni quasi servissero da offerta per iniziare un rapporto. Non ci conoscevamo ma il suo fluire verbale ininterrotto mi costringeva a metabolizzare rapidamente la qualità del pensiero e delle sue proposte artistiche. Già, proposte che esigevano sostenibilità e cura. Ma la sua poetica incarnava più ricerche, esigeva quella passione, quasi di margine, difficile da comprendere se non relegabile tra le vicende che accadono per una qualità personale difficile, ormai, da trovare.

Ci siamo incontrati con frequenza casuale. Raffaele arrivava in teatro preferibilmente di pomeriggio. Il suo racconto appariva interno a sé stesso  quasi fosse rapito da sequenze letterarie simili a quelle di Marquez o di Bashevis Singer. Mondi lontani tra loro nell'apparenza della scrittura ma entrambi legati a visioni straordinarie: alla restituzione di un'anima controversa di lucida umanità.

Abbiamo discusso attorno alla questione dell'arte quale momento di un'artigianalità che potesse rompere una gerarchia di giudizi e di collusioni economiche.

Da qualche anno ho lasciato il teatro. Da allora non ci siamo più incontrati".

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PAOLO PEZZAGLIA - Poeta

"...non ricordo bene il giorno, ma fu una settimana prima che morisse. Lo incontrai alla Reggia di Monza in un evento della Casa della Poesia condotto dal presidente Antonietta Carrabs. Come tutti i poeti e i musicisti cercava solo una nuova occasione d'essere ascoltato. Lo meritava, una grande anima della provincia lombarda, ma la Reggia non era il suo posto.

Lo vidi nella piccola folla alla fine dell'evento e lo salutai con la solita simpatia e gli dissi "Adesso come torni? Dai è lunga, vieni con me che ti accompagno in auto alla stazione..." 

Così salì sulla mia macchina e cominciammo subito a parlare - di come è difficile farsi ascoltare, io poeta e lui poeta e musicista ecc. ecc.-

Venendo in auto dal parcheggio mi ritrovai ancora davanti alla Reggia in un bivio che è proprio pericoloso. Un motociclista spericolato volle anticiparmi partendo di scatto e girandomi contro a tutta velocità. Raffaele si spaventò molto e, nella mia brevissima frenata, scivolò in avanti perché forse non aveva allacciato bene la cintura. Fu un gran rischio per entrambi ma all'ultimo momento il motociclista molto abilmente evitò - raddrizzando la moto - di centrarci in pieno: la morte stava prendendo la mira? Spaventato lui, e un pò anch'io, proseguimmo però subito a parlare dei casi nostri, di come era difficile farsi ascoltare per poeti come me e musicisti come lui. Lui si definiva musicista di strada o cantastorie: era certo più popolare di me - che ho fatto altro nella vita.

La gente in genere lo ascoltava volentieri ma ci voleva quella giusta, e il luogo giusto, non la Reggia di Monza dove c'era l'evento eravamo. Ora che ci penso era il Piano Nobile...guarda caso, il suo cognome. Ecco non è possibile certo dedicargliela la Reggia, lui una targa lì non la vedrebbe certo bene, meglio metterla in un qualche luogo di Voghera con gente colta e popolare, quelli che lo ascoltavano perché risvegliava i loro amati ricordi. Le sue erano canzoni colte, vecchie storie, belle e orecchiabili per tutti. Rimanevano nel cuore, caro Raffaele Nobile".

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PIETRO ESPOSITO - Responsabile Servizio per la Storia Locale del SBM - Servizio Bibliotecaro Milano

"Conobbi Raffaele Nobile circa 20 anni or sono...venne in Biblioteca Zara, che al tempo dirigevo, per proporre una serie di conferenze sulla musica popolare e sugli strumenti della tradizione da realizzarsi nell'ambito delle iniziative culturali in sede. Cominciò così la nostra collaborazione, che è proseguita anche quando ho ricevuto la nomina a Responsabile per la Storia Locale del SBM.

Dalla mia posizione ho avuto modo di coordinare la sua attività presso le biblioteche pubbliche di diffusione di storie e tradizioni del mondo popolare, al fine di tener viva la memoria e l'identità della cultura milanese e lombarda. I suoi numerosi interventi, in questi anni, che hanno riguardato argomenti differenti: dalla poesia, alla musica, alla storia locale, sino a manifestazioni dedicate ai bambini, hanno quasi sempre riscosso il favore del pubblico, a cui Raffaele si concedeva con empatia e professionalità.

Quanto aveva appreso dalle sue ricerche etno-musicali, sul territorio padano e oltre, egli cercava di trasmettere con la sua voce stentorea e il suo violino che aveva sempre con sé, vera icona della sua frenetica attività. 

A conferma della stima e amicizia che ci legava, ho raccolto volentieri la sua idea lasciata incompiuta, di organizzare un festival di musica folck, che vorremo organizzare in suo onore presso la Biblioteca Chiesa Rossa. 

Credo di essere stato una delle ultime persone ad averlo visto in vita, e mi sembra di vederlo ancora qui mentre scrivo, ancora incredulo.

Mi piace pensare, in una serata presso la Biblioteca Vigentina, a un suo   "fuori programma". Celebravamo il Tredèsin di màrz. Su mia richiesta, e improvvisando, con voce potente Raffaele ha recitato il versi del Milanin Milanon di Emilio de Marchi:

"E qii Giornàd del Tredèsin de Màrz? Gh'era la fera, longa / longhera, giò fino ai dazi, coi banchìtt de vioèur (...) pensand al bel facin / de Carolina che sòtt al capellìn a la Pamela e col Rosin / sul sèn la pareva anca lee la primavera"

Ciao Raffaele". 

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RINO FELTRI - Sindaco di Pontecurone (Al)

"Credo sia una buona cosa ricordare in modo formale e ufficiale una persona come Raffaele. In un mondo sempre più globalizzato, e dal punto di vista della cultura anche molto impersonalizzato, l'azione di ricerca conservazione e riproposizione delle nostre radici culturali sia un merito innegabile di Raffaele. Ho conosciuto Raffaele Nobile negli anni 70.
Gli anni dell’Università e delle lotte studentesche, delle grandi speranze e anche delle grandi illusioni.
Ho avuto modo negli anni di seguire il suo lavoro di ricerca sui canti e sulla musica popolare delle nostre valli.
Raffaele con il suo modo sorridente e tranquillo riusciva a rendere attuali cose che ormai per i più erano cadute nell’oblio.
Un cantastorie colto, raffinato, ricercatore infaticabile della memoria più popolare. Un giullare con il suo violino che avrei voluto sentire anche al suo ultimo saluto.
Recentemente, era febbraio/marzo del 2019 abbiamo condiviso momenti di appassionante cultura musicale.
L’occasione è stata data dalle serate di ascolto di musica classica, lirica, e popolare organizzate per ricordare un patrimonio dimenticato: la collezione di CD musicali del “lascito Castelli”, unica nel suo genere.
Raffaele ha coordinato gli incontri e ci ha aiutato ad analizzare diversi brani musicali sotto l’aspetto storico, culturale, sociale e di linguaggio.
La nostra collaborazione sarebbe proseguita ma purtroppo è stata interrotta dal tragico evento.
La tradizione popolare ha bisogno di persone come Raffaele altrimenti il rischio sarebbe troppo alto, quello di perdere la memoria della nostra identità storica"

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RINO GUALTIERI - Insegnante Circolo Filologico Milano, scrittore

"Aderisco con grande entusiasmo all'iniziativa del Comitato. Ho conosciuto Raffaele in occasione di eventi organizzati al Corriere della Sera e al Circolo Filologico Milanese e in quei contesti mi sono trovato al cospetto di un artista che confermava il detto latino: "nomina sunt consequentia rerum". Raffaele era nobile per la bellezza e il candore della sua anima da fanciullo . Di tanto in tanto ci sentivamo al telefono ed ogni volta trovava conferma la sua competenza e la sua educazione. Sono felice d'averlo conosciuto e, t'assicuro, mi manca e mi mancherà lui e la sua musica indiavolata. 

Mi par di vederlo in questo momento. quando in un lontano giorno d'estate, salì sopra una sedia di paglia e, imbracciato il violino, prese a suonare e tutti i convitati, che stavano cenando, s'arrestarono con le forchette sollevate, lo osservavano stupiti. Era un menestrello, uno degli ultimi, che non suonava per danaro ma per passione".

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MIRELLA RUO - Ex Assessorato Ambiente e alle manifestazioni Casale Monferrato

“non ricordo quando e dove conobbi Raffaele Nobile, forse lui aveva inviato una sua proposta di spettacoli al Comune di Casale Monferrato, dove io lavoravo all’Assessorato all’Ambiente e alle Manifestazioni. Iniziò una collaborazione che continuò per molti anni, diverse volte venne nelle piazze di Casale a incantare grandi e piccini con la sua musica e le sue storie. Per caso, a volte, ci incontravamo ed erano le occasioni in cui lui mi comunicava i suoi nuovi progetti. La sua figura e il suo modo di fare erano unici e lo rendevano una persona cara al cuore”.

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GAELE EDIZIONI- Fondata da M. Elena Danelli e Gaetano Blaiotta

"Siamo lieti di sapere delle Vostre intenzioni, e che la memoria di Raffaele venga perpetrata nel tempo. Lo conoscemmo in occasione di un nostro evento a Casa Merini a Milano, circa tre anni fa. Raffaele era una Persona umile e mite, e ci deliziò con una sua esibizione al violino. Per noi fu un bell’incontro. Parlava un linguaggio altro, attingendo alla storia, in modo personale e unico. Era bravo senza invadere in questi tempi urlati. Purtroppo non si è realizzata una collaborazione con lui, sebbene si fosse proposto. Avevamo intenzione di affidare al suo violino il commento sonoro di un nostro prossimo evento, ma gli accadimenti ci hanno preceduto".

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ROSETTA BERTINI- Scrittrice e drammaturga, presidente Associazione ARCA

"Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere Raffaele durante la nona edizione della Merenda Poetica, che si svolge da anni a Rivarone (AL), nel mio giardino privato. Incantò tutti i partecipanti con la sua musica e la sua simpatia. Parlammo a lungo della possibilità di una futura collaborazione con l’associazione ARCA, di cui sono presidente. La sua morte rappresenta una perdita enorme per tutti coloro che hanno a cuore la cultura, musicale e non solo, del nostro paese".

65 - Unitre Tortona Giovanna Vaccarella.
UNITRE TORTONADirettore Corsi Unitrè Tortona

"A nome dell’Unitrè di Tortona, sostengo con convinzione l’iniziativa del Comitato. Abbiamo apprezzato la qualità e la passione con cui Raffaele Nobile ci ha onorati  presentando una sua dotta relazione di etnomusicologia. L’intitolazione proposta è un atto dovuto per il contributo che Raffaele Nobile, scomparso prematuramente, ha dato alla cultura e alla musica dei nostri luoghi".

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Associazione Amici dell'Arte di Serravalle Scrivia -  Insegnamento e divulgazione dell'arte e della cultura

"L'Associazione Amici dell'Arte di Serravalle Scrivia, che opera nel settore artistico e culturale, intende testimoniare la grande attività artistica del musicista Raffaele Nobile. Nel corso di eventi organizzati da codesta Associazione, il suddetto musicista ha partecipato proponendo brani musicali e canti delle tradizioni popolari, non solo dell'alta Italia, ma anche del Nord Europa.

Ricordiamo che il 17 agosto del 2019 ha partecipato alla serata d'arte "Parole, suoni e colori" a Gavazzana, comune di Cassano Spinola.

Nella speranza che l'opera che l'artista ha profuso in tutti questi anni possa essere ricordata anche ttraverso l'intitolazione di uno spazio pubblico nella sua amata Voghera".

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GIOVANNA OLIVARI- Poeta e amica

"A  Raffaele,

Ricordo quando arrivavi in treno, un mazzo di insalata del tuo orto un pò appassito – caldo del vagone- ma fresco di sapore di campagna, il tuo violino magico già pronto ad accarezzare le mie parole. Non era necessario far le prove, io recitavo già le pause giuste e come per incanto dalle corde sfiorate o toccate con vigore la musica nasceva e s’infilava tra una parola e l’altra. Era una danza, duetto inaspettato, una sorpresa e diventavi serio, concentrato, professionale, come si doveva.  Ricordo i pomeriggi dalla Coca (era lei che ci aveva presentati: un bel connubio artistico, diceva, tu, un folletto, io, una giocoliera) ad ascoltare le improvvisazioni di te, “il violinista di Voghera”, insieme ai nuovi amici genovesi, e voglia di danzare ci prendeva.  Ricordo un compleanno mio di giugno, al Porto Antico, una tenda turca, gambe incrociate sotto gonne lunghe con amiche scrittrici e il tuo violino un racconto a più voci ed a più mani, ognuna il pezzo suo, e le tue note a far volare insieme le parole.  Ricordo dei tuoi occhi l’allegria di quando mi dicesti della Iole di come nel tuo orto è entrato il sole che mai lasciato avresti andare via.  Ricordo la speranza ed i progetti, Festa dei Celti al Lago delle Lame, i miei compagni allora conoscesti teatranti, arpe, armoniche, poeti.  Ricordo e da quel dì più non ricordo avante".

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ELISABETTA VIGANO'Collezione “Museo della civiltà contadina Luisa Carminati”

"Ho incontrato qualche volta Raffaele. Lo ricordo esibirsi alla Cascina Linterno. Che dire? Prezioso il suo lavoro di custodia della memoria immateriale con la riproposizione di canti della tradizione popolare. Lo ricordo anche a una nostra iniziativa, la mostra “dell’Acqua e territorio” alla Palazzina Trombini di Melegnano unirsi con la sua voce inconfondibile al coro delle mondine di Melegnano e intervenire alla serata con competenza. Insomma, una bella persona e un contributo grande al patrimonio identitario che rischia di essere dimenticato. Grazie Raffaele!e".

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RAFFAELLA  DILVA ZANDONELLA Moscova Libri e Robe

"Ho ricevuto con sorpresa la richiesta di dare una testimonianza per Raffaele Nobile, ci sono molte cose da dire su di lui, l’ho conosciuto ad un concerto molte estati, un ragazzo pieno di sogni con il desiderio di condividere la bellezza della musica, la poesia, lo splendore della natura…i suoi spettacoli per i bambini per educarli al bello…mille cose da dire ma sintetizzando un galantuomo d’altri tempi caduto tra di noi rimasto per troppo poco tempo. Penso che la città di Voghera debba riconoscere di avere avuto un cittadino come Raffaele Nobile". 

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FERDINANDO FARAO' - Batteria, percussioni, improvvisazione, free jazz, jazz sono la sua musica.

"Raffaele Nobile è stato un esempio di come la vita e la musica si intersechino fino a diventare un tutt’uno. La sua opera di divulgazione culturale e musicale è stata di fondamentale importanza per la nostra società”.

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RENZO CHIESA - Fotografo specializzato  dei grandi musicisti: Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Nina Simone, Lucio Dalla, Paolo Conte, Enzo Jannacci, Mina, Gaber, Demetrio Stratos, Fabrizio de Andrè, Guccini. Collaboratore discografico, collaboratore grandi editori: Mondadori, Rizzoli, Abitare Segesta, Testate collaboratore: Panorama, Costruire Max, Amica, Casa&Country, AD, Musica Jazz, Suono, Prog, Classic Rock. Fotografo ufficiale della Rassegna Tenco, della canzone d'autore, al Teatro Ariston di Sanremo.

"Forza Iole, bella iniziativa, non mollare..."

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ISABELLA SALVO- La direttora del coro

"Bellissima iniziativa! Ricordo sempre con piacere Raffaele!".

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ROBERTA PELACHIN , moglie di GIULIO GIORELLO -  giornalista,  filosofo, matematico, accademico ed epistemologo 

"sono d’accordo con l’iniziativa e sono molto contenta che il lavoro e l’amore che Raffaele vi ha dedicato sia valorizzato.

E poi in questo momento sono particolarmente addolorata per la perdita del mio sposo da tre giorni Giulio Giorello. Il post covid l’ha portato via, anche se aveva superato il passo che sembrava più duro".

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LOREDANA VERONESI- Tutor dell'Auser

"Ho avuto il privilegio di conoscere Raffaele Nobile nel corso di incontri che lui teneva presso auser 19 dove operavo come tutor ed ho così avuto modo di apprezzare il suo grande sapere, la sua generosità e la sua amicizia".

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ANNA LEGNAZZI - Artista

"Ho conosciuto Nobile a Milano solamente pochi mesi prima che raggiungesse tutti gli altri musicisti nel paradiso delle note, ma nei pochi minuti trascorsi parlando con lui di possibili eventi futuri in collaborazione, ho capito quanto fosse una persona davvero coinvolta nella diffusione dell’arte, e in modo semplice, diretto, fattivo e direi anche umile. Mi aveva colpito per la sua umanità e discrezione".

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FRANCO BRASCA - Allievo violinista, Villaggio di Esteban - Mortara

"Noi ricordiamo con piacere in particolare la prima iniziativa fatta con Raffaele “Si udiva certe notti per le vie della città”: è capitato a volte, di sentire persone, non nostri amici, gente normale, che non conosce la nostra associazione, ma che si ricorda di quella sera con un violino che girava per la città e poesie lette agli angoli delle strade, una cosa che a Mortara non si era mai vista..".

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CINZIA MONTAGNA - Scrittrice

"Raffaele narrava ed era lui stesso narrazione. E’ un fatto ormai raro, in un mondo di finzioni e fluidità, che questo avvenga. I suoi saperi e la sua passione nel divulgarli erano autentici e genuini, scatenando immediata empatia. Ricercatore – e la sua è stata una ricerca incessante – merita di essere ricordato, ahimè purtroppo tropo precocemente rispetto a quanto Raffaele avrebbe potuto trovare e donarci nel suo cercare. Merita oggi, ma di più lo avrebbe meritato prima, quando avremmo sicuramente potuto tutti comprendere meglio il tesoro di cultura che ci proponeva. Purtroppo a volte si perde di vista che alcuni attimi vanno colti, che il domani è un’ipotesi e si rimanda o non si prosegue un dialogo avviato. Adesso è tempo di riprendere quel dialogo con Raffaele".

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