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SU DI LUI

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TIZIANA ROGORA - Organizzatrice, attivista Lega

"Ritengo che l’iniziativa di dedicare una via, una piazza, una strada a Raffaele sia ottima e adeguata sul piano simbolico. Avrebbe meritato di più, in vita, e lo meriterebbe anche ora, tuttavia una via che portasse il suo nome sarebbe un bel riconoscimento, anche per i posteri, che non potranno conoscerlo né ricordarlo. Lui, infatti, era un “intellettuale” della musica, un appassionato della tradizione, curioso indagatore della storia locale, attraverso il linguaggio immortale eppure così “peculiare” della canzone popolare. Ma era anche un “artista di strada”: colui che sta' bene in mezzo alla gente, generoso fino al punto da “regalare” a sconosciuti ed ignari passanti il frutto del suo lavoro di ricerca filologica e di creatività musicale. Era anche spontaneo e semplice come un “cantastorie” del tempi andati, adorato dai bambini e dagli adulti affezionati alla propria terra e alla propria identità".

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CLARA BERTOLINI- Artista e compositrice

"Posso dire di condividere pienamente il progetto per l’impegno e l’empatia espressa da Raffaele Nobile nel divulgare la musica con impegno encomiabile e una grande generosità umana e professionale che ho sempre apprezzato. Spero che la richiesta venga accolta".

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ANTONIO VIGANO'- Attore, regista e direttore artistico del Teatro della Ribalta (BZ) compagnia teatrale formata da undici attori professionisti "di-versi" .Inizia al Piccolo Teatro di Milano, studia danza con coreografa Carolin Carlson e Julia Anne Stanzak, ha avuto modo di approfondire la dimensione del "teatro-danza" di Pina Baush

"Io ci sono. Mettete il mio nome. Antonio Viganò".

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CAMERA SUD MILANO - CSM - Circolo di documentazione del territorio Sud Milano

"Una bella cosa e un bel ricordo di Raffaele che collaborò con noi in occasione di festa popolare di quartiere".

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LAURA AGNETTI - Giovane poeta di Casteggio

"Conobbi Raffaele un pomeriggio a Voghera, nel bucolico contesto del Giardino dei Poeti di Via Cavallotti, mentre partecipavo ad un evento dedicato alla poesia.

Ricordo che una persona mi disse che stava cercando poeti per organizzare una giornata dedicata alla valorizzazione della chiesetta dell’Oratorio di Santa Maria di Pontasso ed io, dopo essermi presentata, accettai di buon grado, lieta per quell’invito e la possibilità di condividere con più persone i miei versi.

Passai un meraviglioso pomeriggio e quello che mi colpì fu l’eleganza, la passione e la bravura, con la quale riuscì a dare vita nal suo violino, facendo vibrare e ballare le corde, come avessero una vita propria e cantassero con voce gli accordi delle ballate da lui egregiamente valorizzate.

Umanamente ebbi fin da subito l’impressione di trovarmi di fronte ad un uomo di grandissima cultura, ma profondamente umile, simpatico, sempre sorridente e pronto a sostenermi nel mio percorso di scrittura, grazie a preziose stille di consigli (così mi piace chiamare i suoi suggerimenti);

Lo ringrazio dal profondo del cuore per la stima e la fiducia che riponeva nella mia persona e nei miei versi, e non smetterò mai di portare con me il suo ricordo: quello di un uomo che aveva grandissimo talento, molta passione per il territorio, grande spirito d’iniziativa per la valorizzazione di una cultura, quella popolare, spesso posta in ombra dallo scorrere rapido del progresso e del quotidiano, ma capace di offrire sempre contenuti di immenso valore storico umano, umano, sociale ecc.

Conservo con cura le foto scattate durante gli eventi da lui organizzati e i ritagli degli articoli di giornale ad essi dedicati: li ho appesi tutti con cura nella bacheca, sopra la scrivania dove sono solita dare vita ai miei componimenti.

Grazie Raffaele, spero che tu abbia potuto leggere e ascoltare queste mie parole e ti giunga lassù il mio abbraccio".

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MAURO MANICARDI - Organettista, fisarmonicista, pifferaio 

«Ho conosciuto Raffaele a metà anni 90’, ci trovammo per  caso a Roccagrimalda in provincia di Alessandria, dove si svolgeva la Lachera, il famoso carnevale, in costume tipico di quel paese. Lui come violinista ufficiale del gruppo in maschera, io come spettatore, ma armato del mio organetto. Conoscevo quelle musiche e le sapevo suonare L’ anno dopo io e lui eravamo di nuovo a Roccagrimalda, questa volta entrambi ingaggiati come musicisti. Nel corso degli anni ci incontrammo varie volte,due, tre occasioni all’anno, io vivevo alla Spezia, lui a Voghera e quindi logisticamente non eravamo cosi vicini. Io riuscii a fargli presentare il suo vinile, con la raccolta di brani popolari del nord Italia, alla Spezia alla libreria “Il contrappunto”e quella giornata è un caro ricordo che ho di lui. Raffaele era entusiasta del lavoro sul campo che feci io nella mia regione, la Lunigiana, negli anni 90’. Conosceva tutte quelle musiche che io avevo raccolto e pubblicato nel libro”Alla traditora” e quando ci incontravamo le suonavamo assieme. Negli ultimi anni c’eravamo un po’ persi di vista ma entrambi sapevamo dei progetti portati avanti dall’uno è dall’ altro. Sapevo del suo lavoro sul liscio ambrosiano e su altre tradizioni del territorio Milanese. Ho il ricordo di un uomo entusiasta del suo lavoro di cantastorie, musicista,un uomo che era un tutt’uno col suo strumento inseparabile, il violino».

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COCA FRIGERIO E ALBERTO CERCHI - Artisti

«La nostra strada si è incrociata varie volte e sempre lasciando un ricordo lieve e poetico. 

La tua musica e i tuoi racconti resteranno ancora con noi...buon viaggio, ovunque tu decida di andare».

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GIANLUIGI LISETTI - Presidente Ass.Cult. Amici del Nebiolo

«Raffaele Nobile ha dedicato la sua vita a far conoscere la musica e le tradizioni popolari Lombarde (ma anche di quelle aree del Nord Europa che condividono radici culturali e musicali con le nostre terre) attraverso concerti, conferenze, dischi, pubblicazioni e opuscoli, anche autoprodotti.

Violinista, cantastorie, ricercatore sul campo, etnomusicologo e divulgatore della musica che più amava, era anche appassionato cultore sia di poesia popolare, sia di poesia “alta” e in rapporti di amicizia con vari poeti contemporanei. Era quindi facile incrociarlo, con la custodia del violino sottobraccio, a Milano, Piacenza o Lodi, in tanti incontri di poesia e presentazioni di libri degli amici poeti, dove a un certo punto Raffaele apriva un suo spazio per condividere coi presenti i canti e le danze che amava suonare e raccontare: Gighe, Correnti, Monferrine, “Donna lumbarda”.  Mi piace ricordare qui due occasioni, organizzate dalla mia Associazione nella Biblioteca di Tavazzano (Lodi) nel 2016: la sua partecipazione attiva all’inaugurazione della mostra di quadri e poesie “Occhio incantato” col pittore Gianfranco de Palos e il poeta e critico Amedeo Anelli, e una serata dal titolo “Il cielo dei cantastorie” in cui Raffaele è stato il protagonista assoluto, incantando i presenti con canti, danze e racconti della tradizione popolare lombarda, irlandese e provenzale. Folletto e studioso ad un tempo, Raffaele Nobile ci mancherà».

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FRANCO CASTELLI - Etnologo

«Sì, credo proprio che sia stata Rocca Grimalda e la Lachera a farmi conoscere Raffaele, ma forse anche prima del 1995, anno di pubblicazione della mia ricerca La danza contro il tiranno. Purtroppo ho perduto diverse volte le memorie digitali di vecchi computer, e non riesco a dare una data ai nostri primi incontri. Di certo avevo apprezzato il suo disco L'albero del canto, con la riproposta della danze della Lachera, ma credo che Raffaele sia venuto qualche volta ai tanti incontri convegni o corsi d'aggiornamento che conducevo negli anni 80 e in seguito. Mi resta di lui il ricordo di un ragazzo semplice, gentile e timido, di un musicista bravo e di un cultore appassionato dello studio e della ricerca della cultura popolare. Un artista e un ricercatore serio e modesto, che non si dava arie e che si impegnava con costanza e serietà nell'approfondire i suoi interessi e i suoi campi di indagine. Per questo, oltre che per la sincera amicizia, mi resta un grande rimpianto per la sua scomparsa così prematura».

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NANNI SVAMPA - Artista

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