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BIOGRAFIA E DIARI

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RITUALITA’ E TEATRO NELLA TRADIZIONE POPOLARE PADANA

 

 

Intro e finalità.

Fino a non molto tempo fa…….

Lombardia caleidoscopio

Rito origine del teatro – Rito gioco a specchio tra mondo visibile e invisibile. Momento religioso di rappresentazione dell’esistenza.

Catarsi passaggio di status – Iniziazione, rito magico

Teatralità di rito – Luoghi della ritualità

Medhelanon

Teatro greco: Rito→ dramma Coro che parla con gli dei – poi Ipocritès attore risponde

Pubblico parte della rappresentazione con musica e danza

Teatro moderno che recupera aspetti del Teatro primitivo

Elementi rimasti nella cultura popolare con teatralità specifica attuata nella ritualità.

Luoghi e tempi comunitari per la ritualità – spettacolo

Scansione del tempo circolare nascita/copula/morte

Carnevale lotta tra l’oscurità delle forze infere e la rinascita

Teatro di autocelebrazione.

Simbolismo delle immagini – Immagini dello zoppo

Carnevale → libro aperto Rito propiziatorio

Cosmogonia – dualismo tra belli e brutti

INIZIA LA FREQUENTAZIONE DELLE MOSTRE DI ARTE , POESIA, LETTERATURA, DANZA,  COMPOSIZIONE TEATRO. IL LAVORO QUOTIDIANO SULLA MUSICA E COMPOSIZIONE FANNO DA COROLLARIO.

FEBBRAIO

Un inizio molto freddo anzi freddissimo e poche suggestioni. Devo purtroppo ancora parlare di sfortuna per non dire peggio, ma sarà poi vero? La vita comunque continua in una dimensione a dir poco contradditoria: da una parte la lentezza enorme del lavoro e degli eventi creativi, dall’altra un vortice di tempo che ti trascina e ti disorienta senza che tu te ne accorga.

11 FEBBR.

Verso le 18 ascolto J. Surman alla radio definito “un poeta della solitudine”. Non so quanto calzi l'idea definizione ma il suo sax soprano staglia delle frasi corte e piene di tensione su una base di tastiere elettroniche vagamente arpeggiante. E’ una musica molto interessante.

20 FEBBR.

Una frase mi colpisce da R. Popolare: “ grande folla solitaria nei locali del Giappone” odierno e americanizzato. Sto tentando anche di ricordare alcune belle espressioni delle poesie sentite le sere scorse.

21 FEBBRAIO

Nebbia.

FINE FEBBRAIO

Pomeriggio a Milano con sole ma un freddo ancora intenso che non mi lascia neppure all’interno.

Discorsi sul teatro e sul mestiere dell’attore. Passaggio dal teatro di movimento a quello di parola. Ma anche la parola è movimento, è danza e viceversa. Anche il “mimo” parla. Il teatro è un’istanza per la quale esiste un rapporto diretto e totale tra idea e successiva realizzazione. Testo costruito progressivamente e successive elaborazioni in scena degli attori, fino ad una stesura autonoma e definitiva. Training sul corpo eredità dell’Odin Teater

APRILE

Il tempo come al solito scivola veloce ed io non ho più scritto nulla. A marzo ho sentito molte cose cercherò di ricordarle nei prossimi giorni. Questa sera F. Litz alla televisione con Giochi d’acqua…Chaier de pelrinage ecc. strutture estremamente ravvicinate che si rincorrono …un nuovo pianismo soprattutto per il momento (anni 30/40 del secolo scorso) indirizzo non seguito da Chopin né da Shuman. Confronti ed osmosi con l’arte figurativa italiana influenza su altri musicisti: Saint-Saéns e francesi, i Cinque e verso i futuri Debussy Ravel e Bartok.

GIUGNO

E’ incominciato male. La mia nonnona se ne va. Non siamo noi che ti abbandoniamo sei tu che ci lasci. Non voglio più vederti così. Non voglio assistere ogni giorno allo spettacolo della sofferenza. Mi lasci un vuoto terribile incolmabile ancora più incolmabile di qualsiasi altro perché così particolare. Ma la vita non  si ferma. Il mio mare d’inverno ne è diventato il simbolo in questi giorni. Ti scrivo da uno dei tanti camerini di teatro che incontro tra gente che parla molto, strumenti, ridere e tu sei agonizzante lontano. Mi manchi infinitamente, ma perché te ne vai, perché mi abbandoni in questo mondo ostile? Ma niente e nessuno può fare niente.

ESTATE 86

La bella estate rimane sempre un sogno, un desiderio di noi eternamente giovani. Un desiderio che non si realizza mai. Ma nonostante ciò qualcosa cambia, anche molte sensazioni interiori. Tra l’altro mi trovo a dover gestire il vuoto che la mia nonnona mi ha lasciato, è una nuova sensazione imprevedibile, chi l’avrebbe mai detto solo pochi mesi fa.

I sogni se non si realizzano sono inutili (Les heritieres) Film ungherese

La bella addormentata 1942 (Colonna musicale (?)

Lo spettacolo della festa è finito. E’ il momento di cominciare un altro grande spettacolo con la vita ed i giorni. Vorrei  essere un clown.

29 agosto mattino chiaro.

SETTEMBRE

Il linguaggio dei luoghi RAI1

Pianura Padana: esaltazione dell’orizzontalità

Luce diffusa e morbida in cielo.

Ghiacciai acqua, fiumi canali. Linguaggio verde e scritto d’acqua.

Concerto di campane. Mantova conchiglia piena di cose preziose

Venezia ha cominciato a morire nel momento in cui è nata. Precarrietà immortale.

Amy Hempel      scrittrice americana

29 e 30

Settembre a Pordenone per le giornate del cinema muto. Spazi  grandi  fuori e dentro di me.

OTTOBRE

Non riesco più a tenere il diario le cose si susseguono e mi spazzano via.

Sembra sempre di essere daccapo di dover ricominciare tutto. Dove sono andati dieci anni di lavoro e tanti riconoscimenti?

Sono già quattro mesi che non ho più la mia nonnona che angoscia, che vuoto terribile mi manchi in modo incredibile come la luce dei giorni che si stanno accorciando sempre più per invitarci nel mondo delle tenebre.

Respighi- Quartetto Dorico

Riferimenti alla tradizione.

Uso particolare delle tonalità.

Feste romane ::::::::::::Cromatismo e grandi sonorità

(non posso andare oltre)

Il Corriere della Sera

Martedì 30 dicembre 1986

Concerti a domicilio eseguiti dal duo Raffaele e Giuliano

E i musicisti arrivano a casa come ai tempi di Shubert

“Per carità, non confondeteci con i posteggiatori napoletani” dicono rabbrividendo Raffaele e Giuliano, rispettivamente violinista e pianista- chitarrista. Inventori milanesi della “Haus Musik”, dal sapore mitteleuropeo. “Piuttosto ci configuriamo come un servizio sociale”, dettaglia, con optional di citazioni Raffaele. Giusta una torta Sacher e poi, in frac, si butta a suonare un valzer viennese, il Tema di Lara, Exodus, le musiche di Morricone, “Fin che la barca va” della Berti e qualche motivo da operetta.

Un concertino in piedi accanto al buffet, un’altra sosta con torta mitteleuropea, un bicchierino di elisir, un sorriso di qualche “deb” e ancora musica fino all’alba, come nell’800 carbonaro. Il salotto dove suonano è privato, sono stati “noleggiati” per dare un sapore di Belle  Epoque alla festa di laurea della contessina figlia unica dei padroni di casa. Il giorno dopo li attende un concerto in un salotto sulla Costa Azzurra , per il compleanno del figlio di un’industriale brianzolo. “Siamo saltati fuori in frac da un grande torta di  pan di zucchero” racconta Raffaele – poi, mentre stavo bevendo una coca-cola, mi si è avvicinato un monsieur che gentilmente m’ha messo nel bicchiere due franchi”.

Suonano valzer, tanghi, mazurche, lenti: si chiamano “Caffè concerto” ed hanno in repertorio operette e musiche da film, canzoni dei Beatles e dei Beach Boys, Bob Dylan e monferrine, gighe, rondò e Celentano, i paraponzipò d’osteria e Brecht. Li chiamano da un paio d’anni negozi e salotti-bene, show room e associazioni di categoria, per allietare feste e inaugurazioni: “Vogliamo riallacciarci alla tradizione dei concertini della Belle Epoque a Vienna, quando in  tutti i bar c’erano suonatori come noi. Questo succede ancora a Venezia. Ma vogliamo ricreare anche l’atmosfera della Haus Musik, dei tempi di Shubert: la musica nell’800 era diffusissima nelle case private”, spiega Raffaele Nobile (rintracciabile al telefono 0383-40173), ricercatore di musica popolare di Voghera e violinista in frac.

Lo chiama un commerciante, per inaugurare un negozio di scarpe: il menu musicale comprende maratone di valzer di Strauss e tanto Celentano. Per un negozio di pelletteria, si va sul liscio e sulle monferrine. Per una festa di un magistrato che compie gli anni, con cena e cameriere , il duo “Caffè concerto” ha proposto recentemente canzoni dei “Ricchi e poveri” e il finale del ballo Excelsior. Tutto “Al Bano e Romina” per i neo-salotti letterari, e per le debuttanti new-romantic, molta Vienna con Marcia di Radetsky da ascoltare immobili accanto al buffet.

Claudio Bernieri

DICEMBRE 

Un anno è passato e non è cambiato nulla.

Non ho quasi più il coraggio di scriverti, ti ho trascurato così tanto. Non è stato un anno bello il 1986 con tutte le difficoltà che continuano e la dolorosa dipartita delle persone a noi care.

I problemi di lavoro si dilungano terribilmente e scandalosamente. Anche quest’anno è venuto a trovarmi lo scricciolo e saltella sulla magnolia davanti la mia finestra: caro scricciolo minuscola luce nel buio dei miei inverni  continua a regalarmi le note acutissime dei tuoi cinguettii, ti voglio un mondo di bene, grazie per la tua esistenza. Vorrei fare una casa per ospitare tutti gli uccelli, ma non una gabbia, una casa a loro misura dove possono venire ed andarsene a piacimento e, sempre liberamente donarmi un poco della loro piccola rara felicità..

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