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"Musicista, cantastorie, studioso, affabulatore, poeta, Raffaele Nobile ha dedicato tutta la sua vita

a riscoprire e far conoscere con generosità l’immenso patrimonio della tradizione musicale lombarda, considerandolo come cultura “alta”, cultura viva, cultura di popolo e del popolo memoria collettiva.

Un patrimonio che custodisce la storia delle nostre genti, nella quale si mischiano miseria, lavoro, sfruttamento, lotta, ma anche gioia di vivere, amore e festa".

Gino Banterla

"Raffaele Nobile ha rincorso un sogno, riportare in mezzo a noi la cultura popolare musicale del nord Italia e nord Europa e vivificarla in mezzo a tutti. La sua musica era un passepartout fra la gente e il suo sogno è stato realizzato".

Gaetano Troccoli

"Le tradizioni popolari, i canti e il dialetto facevano parte, insieme al suo violino, del bagaglio che portava con se. Leggero ma ricco anche di richiamo per la sua zona di nascita.".

Luigi Cannillo

"Il suo violino era molto più di un semplice mezzo di intrattenimento: era uno strumento di ricerca mai accademico, mai noioso, che trasportava con naturalezza l’ascoltatore dalla conoscenza alla narrazione, dalla leggenda alla fiaba...".

Alessandra Paganardi

"Raccontavi carnevali esilaranti, folletti dispettosi, l’acero che parla, la festa da ballo dei diavoli, la musica magica del re

degli elfi, la storia del figlio del re d’Irlanda, gli strani accompagnatori di Martino, storie del vino, danze rituali pagane e gighe scatenate, guitti della commedia dell’arte,

suonatori ambulanti allegri e disperati".

Dario Guerini

"È attraverso il dono del proprio talento che un artista sprigiona quella magia che ci colpisce al petto, al cuore, alla mente

e ci fa ricordare che cosa siamo e cosa vogliamo essere.

L’Arte è questo, è quell’attimo che ci riporta all’essenza. Conservo il suono del suo violino teneramente nel mio cuore".

Vincenza Pezzuto

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